Divieto pubblicità. Di Maio: “ricorso al Tar contro le linee guida AGCOM” , peccato i termini siano scaduti…

Il Ministro Luigi di Maio ha annunciato un probabile ricorso al Tar contro le linee guida AGCOM. Ma non ha tenuto conto dei termini (già scaduti). Eppure ha avuto diversi mesi per partecipare alle consultazioni, ma non ha partecipato.

In ogni caso Di Maio ha finalmente promesso uno scontro davanti al TAR. Oppsss… i termini però sono scaduti.

Il settore del gioco e delle scommesse sarebbe ben contento di discutere davanti ad un giudice imparziale una legge anti costituzionale (viola l’articolo 41 della nostra carta), non in linea con i principi europei (Principio di Proporzionalità, Libertà di stabilimento e di servizi), anti-concorrenziale (aiuta le lobby e sfavorisce i nuovi operatori), come è stato sottolineato dalla stessa AGCOM, autorità indipendente, nella segnalazione al Governo.

Davanti ad un giudice italiano, un rinvio alla Corte di Giustizia Europea è più che probabile se non un rinvio alla Corte Costituzionale. Ben venga il ricorso al Tar di Gigi Di Maio.

Auspichiamo che tutto venga discusso il prima possibile davanti al Tribunale Amministrativo.

C’è anche una imprecisione: Di Maio parla di 10 agosto, ma la legge è entrata in vigore effettivamente (con la scadenza della deroga) il 15 luglio.

Scaduti i termini per ricorso contro linee guida

Peccato però arrivi la doccia fredda. Ritornando invece alle riflessioni del Ministro dello Sviluppo Economico, non potranno essere più impugnate le linee guida di AGCOM. La delibera è del 18 aprile, i termini sono scaduti.

Nel documento di AGCOM si legge a margine:  “La presente delibera è pubblicata sul sito web dell’Autorità e può essere impugnata entro il termine di sessanta giorni dalla sua pubblicazione innanzi al Tar del Lazio”. Bella gaffe.

La strada del nuovo decreto legge (incostituzionale)

Di Maio ha anche prospettato un nuovo decreto legge (ma se non rispetta la costituzione ed i principi europei, ritorneremo con un nuovo ricorso al punto zero in pochi mesi).

Il legale Stefano Sbordoni ha commentato a Gioconews: “Si può fare, ovviamente se il Consiglio dei ministri lo approva, e poi deve passare anche al vaglio del presidente della Repubblica. Teoricamente con decreto legge si può fare qualsiasi cosa, si spera che venga rispettata la Costituzione, visto che da tempo ormai vengono varate norme insostenibili. Ma, in fondo, per il Governo vorrebbe dire ammettere implicitamente un ulteriore fallimento”.

Ma Mattarella firmerà un decreto che non rispetta in modo palese la Costituzione ed i Principi Europei a seguito dei dettagliati rilievi tecnici (contenuti in 31 pagine) sollevati da AGCOM che ricordiamo essere un’autorità indipendente, scelta dai 5Stelle per vigilare sull’applicazione di una legge inapplicabile?

 

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