Match Betting, la guida: cos’è, come funziona e perché i bookmakers sono assolutamente contrari

Un esempio facile: su Snai la quota è a 1.50 e su una piattaforma di Betfair Excnahge, il banco (la quota in rosa) è a 1.50. In questo caso si perderanno solo i soldi della commissione (in genere il 5%) se si dovesse vincere in Exchange, ma si potrà incassare il bonus.

Molto spesso scommettitori alle prime armi si domandano perché i bookmakers non siano favorevoli a questa pratica.

Se si conosce anche un minimo il funzionamento di una società di scommesse (ed anche di marketing) la risposta è facilmente intuibile.

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La guida sintetica sul match betting

Il bonus di primo deposito è un costo di acquisizione per i bookmakers (che sono vere e proprie società commerciali di marketing). Per loro è un investimento nella speranza che la vita del consumatore sul proprio sito sia più lunga possibile.

Per questo c’è l’investimento iniziale del bonus, c’è l’enorme costo della pubblicità sul brand (ora in Italia è possibile farla solo comparativa), il costo del personale ed il pagamento anche delle società di affiliazione (attraverso CPA e revenues shares).

Uno scommettitore che preleva il bonus e fa cash out immediato, scappando dopo pochi giorni (giusto il tempo necessario per sbloccare il bonus) rappresenta un grave danno all’ecosistema e al mercato delle scommesse.

Non a caso quando si parla di match betting, i marketing manager nelle loro relazioni parlando di “abusi” da parte degli scommettitori.

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