Come noto nelle scommesse esistono principalmente due tipi di puntata: le singole che sono quelle amate dai professionisti ed odiate dai bookmakers (riguardano un solo evento) e le multiple che non sono altro che una serie di partite legate tra loro con le quote che si moltiplicano: sono amate dai gamblers amatori e soprattutto dalle società di betting.
E’ grazie alle multiple (o martingale) che gli allibratori guadagnano. Le schedine sono il sostentamento di tutta l’industria del betting.
Perché? Vi è una ragione matematica che nel lungo periodo porterà l’appassionato di multiple a perdere e il bookmaker a guadagnare (e non poco).
Per questo motivo, in genere i soft bookies incentivano la loro clientela a fare schedine con più eventi, concedendo bonus di ogni tipo.
Vi spieghiamo però da un punto di vista matematico, la ragione che porta il banco ad essere nettamente in vantaggio, con un edge importante, rispetto allo scommettitore, sotto il profilo matematico (e a i numeri non si mente, rassegnatevi) e statistico.
Nell’articolo precedente, vi abbiamo svelato come i bookmakers riescono a preservarsi l’aggio che non è altro che la commissione che fanno pagare allo scommettitore (il quale in genere è inconsapevole di ciò).
L’ edge matematico sulle singole nelle multiple si moltiplica ovviamente, a tal punto da rendere impossibile la vittoria nel lungo periodo anche allo scommettitore più fortunato.
Ricapitolando, abbiamo fatto l’esempio di Lazio-Fiorentina nell’articolo dedicato al payout e alle strategie dei bookies.
- Lazio @1.45 (68,96%)
- Pareggio @4.50 (22,22%)
- Fiorentina @7.50 (13,33%)
Il payout, per rinfrescarvi la memoria è 104,51% e l’aggio è addirittura il 4,51%. Se avete dei dubbi, leggete qui l’articolo sul payout e sull’aggio e capirete. In sintesi, lo scommettitore non punta mai con le eque quote (prezzi) alle quali corrispondono le effettive e reali probabilità corrispondenti, tutto è influenzato dall’aggio.
I professionisti più abili, in genere riescono a convivere con l’aggio sia perché puntano sempre in singola (dove la commissione del bookmaker è presente ma non rappresenta un ostacolo così insuperabile) sia perché cercano sempre value bets, ovvero scommesse per valore (nel quale l’aggio viene annullato ed anzi la situazione si capovolge rispetto al banco).
Se invece si intraprende la strada delle schedine, tutto si fa in salita perché l’aggio si moltiplica, partita su partita.
Nell’esempio poc’anzi citato, Lazio-Fiorentina, l’aggio era del 4,51%. Abbiniamo a questa partita, un altro match di Serie A. Sassuolo-Cagliari con un payout del 104,05% ed abbiniamo la vittoria della Lazio con quella del Sassuolo a quota 2. La quota complessiva della nostra schedina è @2.90.
Mettiamo caso che l’aggio sia stato equamente distribuito su tutte e tre le quote, in ogni caso ci troviamo, solo per questa doppia a dover “combattere” l’influenza di una commissione del bookmaker del 18,26% (4.51 x 4.05). Per il boomkakers la quota complessiva è 2,9, ovvero abbiamo il 34,48% di andare all’incasso.
In realtà non è così: se le quote fossero eque la nostra quota sarebbe molto più alta, ma l’aggio del 18,26% gioca a nostro sfavore, perché effettivamente non abbiamo la probabilità del 34,48% di vincere ma molto di meno.
Immaginatevi di fare una schedina con una tripla, sempre con un payout del 104,5%. In tal caso, avremmo una commissione totale dell’82,17% da gestire che influenzerebbe in maniera drammatica la nostra quota complessiva contro di noi. In poche parole dovremmo essere pagati molto di più rispetto alle probabilità calcolate dal bookmaker.
Su un sito di settore abbiamo notato una schedina con 6 eventi che dava una quota totale di @48 a fronte di un aggio complessivo del 14400%. Ve ne rendete conto? E’ un vantaggio che vede, nel lungo periodo, lo scommettitore soccombere senza indugi.
In poche parole per il bookmaker esiste il 2% di possibilità (100/48) ma in realtà, il banco avrebbe dovuto pagare molto di più perché esistono molte meno possibilità reali di vincere rispetto a quelle proposte dal banco. (Se avete problemi nel calcolare l’effettivo e potenziale valore di una quota vi consigliamo di leggere questo articolo su come calcolare le value bets con un metodo oggettivo).
Naturalmente vincere una multipla anche da 20 eventi è possibile, ma è come vincere una lotteria, in tal caso la scommessa non si trasforma in uno skill game ma in gambling puro.
E’ vero che le quote complessive sono alettanti ma, in realtà, da un punto di vista matematico e statistico partite con una zavorra enorme sulle spalle che non è altro che l’aggio a favore del bookmaker.
I siti di scommesse campano grazie alle schedine che gli amatori amano piazzare: con 10 euro sognano di vincerne migliaia, è una bella illusione che però impoverisce i loro bankroll e le loro tasche nel lungo periodo e, vi abbiamo spiegato perché.
Regola numero 1: scommettere sempre in singola e possibilmente solo quando c’è valore sulla quota.
Regola numero 2: se non potete fare a meno di scommettere con le multiple, almeno seguite delle strategie ben precise. Esistono dei metodi anche nelle multiple che fanno in modo che l’aggio del banco si trasformi in una scommessa potenzialmente profittevole, nel lungo periodo, per voi, anche se non è semplice.Come? Lo scoprirete nel prossimo articolo! Vi sveleremo alcune strategie che, da un punto di vista matematico, non mentono.
Mi avete dato delle belle informazioni, continuate cosi rimanendo sefi, continuate a dare questi tipi pronostici che ho visto, al 90 per cento sono presi, nn cambiate, mi sono rotto di questi tipstsr che ti dicono di entfare nei vip, se sdi bravo vinci tu e fsi vincdre anche me ma purtroppo esiste solo il dio denaro.
Grazie Maurizio dei complimenti 😉