ESCLUSIVA – Analisi quote post Lockdown: il crollo delle vittorie casalinghe e il banco incassa (+12%)

ESCLUSIVA – L’ Osservatorio delle quote di Total Scommesse pubblica in esclusiva mondiale una ricerca sugli effetti del Covid19 sul calcio ed anche sulle scommesse, analizzando le quote di chiusura dei match effettuati in questi ultimi 3 mesi.

TotalScommesse ha effettuato una ricerca esclusiva esaminando le quote di chiusura dei bookmakers di oltre 71mila partite di calcio, dal 2014 ad oggi nei principali 30 campionati europei, asiatici e sudamericani ed ha, in un secondo momento, messo a confronto questi risultati con il rendimento delle quote nel calcio post lockdown di questi ultimi mesi.

Il fattore campo non conta più: vittorie interne crollate

Abbiamo analizzato in modo scientifico le odds delle partite giocate post Lockdown dall’ 1 aprile fino al 30 giugno (si tratta di un campione di circa 500 match) ed i dati confermano una tendenza forte e facilmente prevedibile (ma non con queste differenze): la percentuale delle vittorie casalinghe è passata dal dato storico del 44,6% al 37,8% attuale.

Il mercato ha tenuto conto di questa nuova tendenza? Non proprio, le quote sono ben diverse. Scopriamolo insieme.

La simulazione: vittorie interne dal 2014 ad oggi con le quote storiche

Se per caso uno scommettitore avesse puntato alla cieca sulle vittorie interne (quota 1) di tutte le oltre 71.400 partite, avrebbe ottenuto uno Yield negativo (rendimento in perdita) del 5% che – neanche farlo apposta — rispecchiafedelmente l’aggio medio dei bookmakers.

Rendimento squadre di casa (quote dal 2014 al 2020)

  • Campione: 71.500 partite
  • Record 44,6% (31k/71,5k)
  • Yield – 5%
  • Quota media 2.55

Scommettere sulle squadre di casa post Lockdown? Yield disastroso!

Tenetevi forte: nei mesi di aprile, maggio e giugno, lo Yield sulle vittorie casalinghe, tenendo conto sempre delle quote di chiusura del medesimo paniere di bookmakers, è ancora più negativo: -13%. Vuol dire che le quote che offre il mercato non sono così ben bilanciate come quelle estrapolate dai dati storici. E’ la prova che i bookmakers si sono mantenuti molto prudenti ed il mercato ha accettato questo trend.

Rendimento nel betting delle squadre di casa ultimi 3 mesi (fino al 30 giugno):

  • Campione 505 partite
  • Record: 37.8% (191/505)
  • Yield: -13%
  • Quota media: 2.81

Gli esperti di statistica potranno obiettare che il campione di 505 partite è troppo esiguo per essere attendibile. Da una parte possiamo dargli anche ragione ma dall’altra è chiaro che questi dati confermano quanto già immaginavamo e sapevamo: in un calcio dove non esiste il fattore campo (si gioca a porte chiuse) è normale che lo strike rate (le percentuali di vittorie) si abbassi (siamo passati dal 44,6% al 37,8%) ma c’è uno spread enorme sulle quote: si passa da un rendimento di -5% (dato storico) a -13% (dato degli ultimi 3 mesi).

L’advisor Mendieta: “i book avevano davanti una grossa incognita e…”

Esprime la sua opinione, l’autorevole advisor di TotalScommesse Mendieta (ex risk manager e odds maker di una grossa società di consulenza quote), molto esperto di scommesse.

“Questo calcio rappresentava per tutti i risk manager delle principali società di scommesse una grossa incognita ed un grosso rischio.

Questa ricerca testimonia che prima di tutto i fornitori esterni di quote, in seconda battuta i bookmakers, si sono mossi con i piedi di piombo, hanno seguito criteri molto prudenziali sulle squadre di casa, essendo consapevoli che non avevano più tutto quel vantaggio ed infatti le partite casalinghe vinte sono state solo il 37,8% rispetto al 44,6%. Un dato che fa riflettere. La differenza di quasi 7 punti percentuali che nelle quote si è traformata nell’8%.

Teniamo conto che sulle squadre di casa, senza dubbio la modalità di scommessa più competitiva.

Ma analizzando per TotalScommesse anche l’andamento sugli altri due segni, per capire i reali margini dei bookmakers in questi 3 mesi, in termini percentuali, il banco ha vinto anche sulle squadre in trasferta mentre ha perso un 6% circa sul pareggio. I margini % dei bookmakers in questi mesi sono notevoli, almeno a giudicare da questa analisi.

Con l’influenza di questi mesi, il rendimento atteso degli scommettitori sulle squadre di casa è sceso al -6,5% se si contano però solo le favorite (quote fino a 2.20) per tutta la stagione 2019-2020.

I margini dei bookmakers nelle scommesse durante il Covid19

Allacciandoci a quanto detto dal nostro advisor Mendieta, valutiamo il rendimento del banco sugli altri 2 segni per cercare di intuire – in termini percentuali – i margini.

Per quanto riguarda la stessa simulazione sulle quote di chiusura applicata ai pareggi, in questo caso, i margini per i bookmaers sono negativi (-6%), quindi positivi per gli scommettitori.

Andamento pareggi per gli scommettori:

  • record 29.1% (147/505)
  • media odds 3.83
  • Yield +6%

Sulle squadre in trasferta il banco ritorna in positivo (+4,70) ed in negativo per gli scommettitori.

Bilancio su segno 2 per i bettors:

  • record 33,1% (167/505)
  • media quote : 3.91
  • Yield -5%

Ricapitolando: il bilancio dei book

In queste 550 partite disputate in tempi pandemici, i bookmakers hanno guadagnato in termini percentuali e di valore atteso (bisogna capire poi i volumi).

Questi i margini dei bookmakers:

  • Vittoria interna +13%
  • Pareggio -6%
  • Vittoria esterna +5

Il margine percentuale è di circa il 12% con le quote di chiusura che va ben oltre l’aggio.

Le quote sono state calcolate su un paniere di bookmakers.

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