Scommesse sui cartellini: vi presentiamo il “Cacciatore di Gialli”

Oggi vi raccontiamo la storia di un nuovo Tipster che collaborerà con noi. Si chiama Marco, e come nickname ha scelto Il Cacciatore di Gialli. Siete pronti? Allacciate le cinture, perchè si sale sulle montagne russe!

Un inizio difficile

Marco inizia a scommettere da giovanissimo, spinto dalla sua passione per il calcio e lo sport in generale. Passa gran parte del tempo libero davanti ai book ad analizzare quote e guardare partite, per lo più di calcio.

Arrivano i primi guadagni, l’illusione di poter guadagnare cifre importanti, e in pochi mesi si ritrova a scommettere anche migliaia di euro senza un metodo, spinto dalla voglia di recuperare la scommessa persa in precedenza, magari per colpa di un calcio di rigore sbagliato al 90esimo, o un goal annullato per fuorigioco inesistente. Praticamente fa tutto quello che non dovrebbe fare un giocatore per essere vincente!

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La carriera pokeristica e il cambiamento

Intorno al 2010 c’è il boom del Texas Hold’em in Italia. Marco inizia a giocare, a studiare e migliorare grazie ad alcuni amici professionisti, e qui avviene un cambiamento di mentalità che si rivelerà poi decisivo.

Giocare a poker, è un po’ come scommettere, o fare trading in borsa, o un investimento immobiliare. Chiunque lo può fare, ma solo alcuni (una percentuale molto ridotta) ha un reale vantaggio competitivo che lo porta ad avere una aspettativa di guadagno positiva nel lungo periodo.
Capirlo, così come capire la corretta gestione del bankroll, rappresenta il punto di partenza fondamentale, il primo passo senza il quale nessuno può pensare di diventare uno scommettitore vincente nel lungo periodo.

Marco torna così anche a scommettere, ma questa volta con un nuovo approccio, più metodico e analitico. Non si limita solo a guardare le partite. Inizia a studiare i numeri, il book, le quote, le statistiche delle squadre, alla ricerca di quel vantaggio competitivo che qua si traduce in quote che hanno valore, e su cui ha quindi senso scommettere.

Scommesse sui cartellini

Le scommesse sui cartellini e la scelta del nickname

Il nickname, come potete immaginare, nasce da un mercato di nicchia come quello delle scommesse sui cartellini, dove Marco si è specializzato. Si tratta di un mercato su cui forse in pochi scommettono, eppure spesso riserva buone possibilita’ di guadagno. Abbiamo fatto al nostro Cacciatore di cartellini qualche domanda, per capire meglio i motivi della sua scelta.

L’intervista

Marco, una domanda che in molti ti avranno fatto: come mai le scommesse sui cartellini?

Innanzi tutto un saluto a tutti i lettori di TotalScommesse, sarà un piacere tenervi compagnia nelle prossime settimane, sperando di riuscire a conquistare la vostra fiducia con le mie analisi e soprattutto con pronostici vincenti.

Analizzando molte partite, mi sono accorto che spesso le quote dei bookmaker differiscono molto per quanto riguarda i cartellini, un chiaro indice che si tratta di un mercato di nicchia, con relativamente poca liquidità, e in cui è possibile trovare delle occasioni, il famoso vantaggio competitivo!

Ci sveli qualche cosa di più, ad esempio su cosa basi le tue analisi?

Ci sono mercati (come quello inglese) dove è molto difficile fare scommesse sui cartellini. Altri, come quello italiano, in cui secondo me è più facile proprio per la cultura del fallo tattico, della perdita di tempo e quant’altro. Ci sono giocatori con la tendenza al cartellino, e capita che i book sbaglino le quote lasciando del valore.

Sì ma svelaci qualche tuo segreto….

Principalmente analizzo 3 aspetti.Aspetto le designazioni arbitrali, e analizzo le statistiche stagionali e storiche di ogni singolo arbitro designato.

Analizzo le probabili formazioni di ogni match in programma, e in particolare gli uno contro uno che si verificheranno. Faccio un esempio. Se c’è in programma Juventus-Lazio, con Cuadrado schierato esterno offensivo di destra e Radu schierato come terzo di sinistra della difesa laziale, la probabilità di un cartellino giallo per quest’ultimo aumentano.

Bisogna poi tenere conto della fase in cui ci troviamo (inizio o fine campionato), della posta in palio e dalla posizione in classifica delle squadre, dal rispettivo stato di forma e così via. Insomma, sono tante le variabili da considerare!

Un consiglio che daresti a chi ti sta leggendo in questo momento?

Scommettere è una forma di investimento. Non si improvvisa, serve esperienza, sangue freddo, e soprattutto la giusta disciplina perchè i momenti negativi prima o poi arrivano per tutti.

Scommettete in bankroll, ascoltate i consigli di chi scommette per professione da anni, diffidando dai tanti ragazzini che promettono vincite sicure, ma in realtà non hanno la minima idea di cosa significhi scommettere con un metodo!

Grazie Marco, e a presto per i primi pronostici.

Grazie a voi, appuntamento a questo weekend per le prime scommesse sui cartellini.

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