Lay the Draw (LTD): storia e difetti di una delle strategie di Betting Exchange più popolare

Negli anni 2000 una delle strategie più popolari ed efficaci adottata dagli scommettitori professionisti consisteva nel bancare il pareggio (in inglese “lay the draw). Per diversi anni questa tecnica, nata in Inghilterra e poi diffusa in tutto il mondo, ha permesso a molti di fare bei guadagni.

Ma come sempre accade, quando una strategia diventa popolare, il mercato si adegua, le quote si allineano, e la sua efficacia cala drasticamente fino a poter diventare non più profittevole.

In questo articolo spiegheremo nel dettaglio in cosa consista la strategia, quali siano i segnali per applicarla, e la sua evoluzione nel tempo fino ad arrivare al Lay the Draw Primo Tempo (LTD1) e al Lay the Draw Secondo Tempo (LTD2).

In cosa consiste la strategia Lay the Draw (LTD)

La strategia, letteralmente “Banca il pareggio” consiste per l’appunto nel bancare il segno X. Una volta che il favorito passa in vantaggio, la quota della sua vittoria crollerà sensibilmente , mentre si alzerà quella del segno X permettendoci di coprirci e chiudere la scommessa con un guadagno.
Ovviamente, nel caso in cui la partita finisca in pareggio, la scommessa sarà persa!

La maggior parte delle partite che terminano in pareggio il primo tempo (0-0 o 1-1), vedranno nel secondo tempo la quota del pareggio raggiungere 2.0 intorno al 65esimo minuto. Se le squadre sono di pari livello, e non c’è un favorito netto, questo succederà qualche minuto prima, mentre nel caso in cui ci sia una squadra che attacca di più e ha più chance di vittoria, dovremo attendere più minuti prima che la quota 2.0 venga raggiunta.

E’ importante avere una strategia d’uscita nel caso in cui una squadra non segni, in modo da evitare di perdere integralmente l’importo scommesso. Una idea potrebbe essere quella di coprirsi proprio quando la quota del pareggio raggiunge 2.0, in modo da avere una perdita uguale in tutti gli eventi che perdiamo.

I difetti della strategia Lay the Draw

Possiamo distinguere i difetti della strategia Lay the Draw in due macro categorie: psicologici e di performance.

Dal punto di vista psicologico, per molti scommettitori è infatti spesso difficile accettare una perdita, e questi, mentre hanno una scommessa aperta in cui hanno bancato il pareggio, potrebbero essere tentati anzichè di coprirsi, di incrementare la puntata all’aumentare della quota sulla X. Questo non è in assoluto sbagliato, nel caso in cui si abbia esperienza, e si stia guardando la partita rendendoci ragionevolemente sicuri che prima o poi una delle due squadre segnerà perchè non hanno niente da perdere. Il problema è che, come anticipato, gli scommettitori meno navigati spesso perdono di lucidità quando hanno una scommessa aperta che non sta andando bene, si innamorano troppo di quella partita e non sono in grado di passare oltre.

Un altro, grande difetto di questa strategia è che, proprio perchè è molto popolare e abusata da tanti scommettitori, le quote relative sono spesso prive di valore! Pensate infatti ad una partita, in cui in molti stanno applicando questa strategia, e ad un certo punto una delle due squadre segna. Tutti coloro che stanno applicando la strategia, a quel punto vorranno coprirsi puntando sul pareggio. Ma proprio perch in molti puntano sul pareggio, la quota stessa del pareggio crollerà e permetterà guadagni limitati! Quello che quindi succede è che:

  • quando nessuna squadra segna, e la partita termina in pareggio, perderemo l’intera posta (o una parte di essa, se adottiamo una strategia di uscita)
  • le volte che una squadra segna, e ci copriamo, il guadagno non sarà sufficiente, e cioè il saldo tra le volte che vinciamo le scommesse e le volte che le perdiamo è negativo, portando questa strategia ad avere un ritorno negativo nel lungo periodo!

Nei prossimi giorni vedremo alcune evoluzioni di questa strategia, adottata da alcuni scommettitori ai giorni nostri!

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