La gestione del bankroll nelle scommesse sportive

Una delle regole base di molti settori, dall’ìnvestimento in borsa, alle scommesse sportive, al poker, è la gestione del bankroll. Se non ne hai mai sentito parlare, il consiglio è quello di stampare questo articolo o rileggerlo attentamente, perchè cercare di fare il passo più lungo della gamba ha un unico e inevitabile effetto: la perdita dell’intero capitale a disposizione dedicato alle scommesse. E senza capitale, non si può vincere, e recuperare da eventuali perdite.

Clicca qui per entrare nel nostro canale Telegram

Prima regola: definire il capitale da investire annualmente

La maggioranza degli scommettitori amatoriali non ha la minima idea di quanto stia scommettendo mensilmente o annualmente. Spesso le scommesse sono frutto di scelte impulsive o dalla voglia di recuperare una perdita precedente, e non da una strategia pensata a tavolino e portata avanti in modo scrupoloso.

Se abbiamo l’ambizione di guadagnare con le scommesse, dobbiamo invece adottare un approccio più professionale. Dobbiamo infatti considerare le scommesse come un investimento: quant’è il capitale personale che siamo disposti ad allocare per questa forma di investimento considerando un arco temporale di 12 mesi? E’ fondamentale che le eventuali perdite non non incidano sulle finanze personali.

Uno degli errori più grandi che uno scommettitore possa fare è di pensare di poter scommettere cifre molto alte, in modo da aumentare la potenziale vincita e diventare ricco più in fretta.

Seconda regola: definire l’importo massimo di ogni scommessa

Dopo aver stabilito il bankroll, bisogna determinare lo stake, cioè l’importo massimo che siamo disposti a investire in una data scommessa. Lo stake è espresso normalmente in decimali rispetto all’1% del proprio bankroll disponibile in quel dato momento.

Facciamo qualche esempio: a inizio anno decidiamo che il nostro bankroll annuale sarà di 1.000 euro. Dopo le prime scommesse ci ritroviamo con un bankroll di 900 euro, ed effettuiamo una scommessa con stake 10/10. Questo significa che andremo a scommettere 10/10 dell’1% del nostro bankroll, cioè 9 euro. Se avessimo voluto scommettere con stake 5/10, l’importo della scommessa sarebbe stato 5/10 dell’1% di 900 euro, cioè 4,5 euro.

Per definire lo stake serve un po’ di esperienza nel valutare la confidence, cioè la possibilità che una determinata giocata abbia successo. Più una giocata è ad alto rischio, minore dovrà essere lo stake. Viceversa, più siamo sicuri dell’esito di una partita, maggiore sarà lo stake.

Per uno scommettitore principiante, si consiglia di utilizzare stake non superiori a 10/10, in modo da ridurre i rischi e poter accumulare esperienza. Ricordiamoci che i primi soldi guadagnati sono i soldi non persi!

Per uno scommettitore più esperto esistono invece altre tecniche per determinare lo stake, con apposite strategie per il money management come il multi masaniello che vedremo in seguito.

Terza regola: non avere fretta di guadagnare

Nel gioco esiste una componente aleatoria che fa sì che ogni evento non abbia mai probabilità 100% di verificarsi. Se lanciamo una monetina non truccata, sappiamo che abbiamo il 50% di probabilità che esca testa, e quindi può capitare che escano due volte testa in due lanci consecutivi (25% di probabilità), 3 volte testa in tre lanci consecutivi (12,5% di probabilità) e così via.

Anche negli eventi sportivi è così, pensiamo alla finale di Champion’s League del 1999 a Milano, tra Bayern Monaco e Manchester United, con i tedeschi che passano in vantaggio al 6′ minuto con Basler, e gli inglesi che pareggiano al 91′ con Teddy Sheringham e vincono la coppa al 93′ con Solskjaer. Immaginate di assistere a quella partita col bookmaker aperto, al 90esimo quanto pensate potesse essere la quota della vittoria dei Red Devils nei 90 minuti? Probabilmente 1,01 o addirittura quota sospesa, eppure l’evento si è verificato e hanno vinto senza andare ai supplementari!

Questo per dire che essere consci della varianza nel gioco, significa ancora di più dare importanza al money management, perchè solo con una oculata gestione del bankroll saremo in grado di fronteggiare un eventuale periodo particolarmente sfortunato in cui ogni nostro pronostico si rivelerà errato. E state tranquilli che prima o poi capita a tutti, anche agli scommettitori professionisti più vincenti!

Ti potrebbe interessare

Betting Exchange

Betting Exchange: Strategie Lay the Draw Primo Tempo (LTD1)

Nel precedente articolo vi abbiamo spiegato i principali difetti della famosa strategia di Betting Exchange …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *